Pietro Mezzapesa

Tipologia Fondo
Data cronica
1952-2008

Tipologia

Fondo

Contenuto

Il fondo Pietro Mezzapesa comprende documentazione suddivisa in 89 buste compresa in un arco cronologico che va dal 1952 al 2008 circa. Esso riguarda la sua vita politica, dalla nomina al Consiglio comunale di Putignano nel 1953 fino al 1992, anno del suo ritiro dalla politica. A seguire troviamo documentazione relativa alla sua vita sociale molto attiva in ambito culturale, sul territorio regionale e comunale. 
Durante le prima fasi dell'intervento archivistico è apparso subito evidente che fascicoli, buste e documenti non hanno subito manomissione intermedia: gli atti sono stati conservati esattamente come si trovavano nel momento della chiusura dell'ultima pratica.
La documentazione, oggetto dell’inventariazione, è apparsa inserita in una chiara struttura archivistica e quindi è stato abbastanza intuitivo inquadrare che l’ambito di produzione della stessa è stata la sua Segreteria a Roma e il suo ufficio di rappresentanza di Putignano, in via Giacomo Leopardi n. 76, dove ha sempre svolto la sua attività politica e di studio con l’ausilio di due segretari. 
Seppur organizzata dai segretari, nella sedimentazione dei documenti possiamo riscontrare lo stile del Mezzapesa, ordinato e rigoroso. E’ certamente a lui che si deve la scelta dei documenti da conservare e la metodologia di conservazione fortemente legata all’utilizzo delle pratiche di lavoro.
“Gli archivi sono “i granai dei fatti” -diceva lo storico Lucien Febrve- e dai fatti si risale alle idee, dai documenti si passa agli uomini” scriveva Mezzapesa tra gli appunti di un discorso che avrebbe pronunciato.
Contestualmente al ripristino dell’ordinamento originario dei documenti, è stata avviata una seconda fase più complessa dell’intervento, ossia l’analisi dell’intera documentazione storica finalizzata all’individuazione e alla descrizione di un complesso archivistico unitario e conseguentemente alla redazione di un unico strumento di ricerca. 
Si è proceduto pertanto all’analisi accurata di ogni unità archivistica contenuta nelle buste, al fine di verificarne gli estremi cronologici e l’effettiva rispondenza del contenuto della stessa con le indicazioni riportate sulla copertina del fascicolo; contestualmente si è proceduto a una disamina approfondita del materiale documentario sciolto al fine di classificarlo e di ricollocarlo nella posizione originaria per ricostruire il vincolo archivistico tramite le operazioni di condizionamento.
In questa fase, è stata avviata la schedatura della singola unità di descrizione (registro, fascicolo ecc.), ossia la sua esatta rappresentazione tramite la raccolta di ogni informazione al fine di identificare il materiale documentario e di illustrare il suo contesto di produzione e i sistemi di archiviazione in base ai quali è stato organizzato. Le operazioni di schedatura analitica e di successiva inventariazione di tutta quanta la documentazione sono state realizzate nel rispetto delle norme internazionali ISAD(G), per la descrizione multilivellare – dal generale al particolare – del complesso archivistico, e ISAAR(CPF), per la descrizione dei soggetti produttori d’archivio, consentendo in tal modo di ottenere una rappresentazione separata, ma integrata, dell’archivio, del soggetto produttore e del soggetto conservatore. 
Contestualmente alle operazioni di descrizione delle serie e sottoserie è stata apposta una segnatura archivistica provvisoria alle unità di condizionamento, utile ai fini della redazione di un primo provvisorio strumento di corredo.
La schedatura delle singole unità è stato il primo passo per il riordinamento logico e fisico del materiale documentario finalizzato alla ricostituzione del suo ordine originario, nel rispetto delle caratteristiche specifiche degli atti, ossia il rapporto con il soggetto produttore e la sequenza secondo la quale sono stati prodotti dall’ente. Si è proceduto quindi con le operazioni necessarie per dare un’organizzazione sistematica alle unità archivistiche sulla base del metodo storico che consiste nel restituire alle serie dei documenti l’ordine originario, attraverso l’analisi e lo studio dell’ordinamento del Soggetto che ha prodotto le carte, le sue funzioni, e i criteri secondo cui aveva organizzato il suo archivio.
Le operazioni di riordinamento del materiale archivistico si sono concluse con la collocazione sugli appositi scaffali della documentazione nel frattempo condizionata: in presenza di supporti esterni in cattivo stato, sono state recuperate le segnature originali in fase di schedatura, sostituendo i faldoni danneggiati e privilegiando invece la conservazione delle coperte originali dei fascicoli. 
Terminate le operazioni di riordinamento, si è proceduto alla stesura definitiva dell’inventario, ossia del mezzo di corredo che descrive analiticamente la singola unità archivistica.
Le dieci serie individuate non subiscono cesure, appaiono ben sedimentate in fascicoli descritti con un titolo che richiama la pratica conservata all’interno. Ci sono i documenti conservati nella serie “Elezioni” sia di ambito comunale, che provinciale e politico dove vi sono conservati essenzialmente opuscoli elettorali di diversi partiti; le sintesi delle opere pubbliche realizzate nei quadrienni amministrativi; le liste dei candidati della DC con annotazione a penna dei voti ottenuti in ogni singola sezione e le liste elettorali amministrative. Quasi sempre, si riscontra la rassegna stampa relativa alle elezioni.  
Di interesse, per identificare il pensiero politico di Pietro Mezzapesa ma anche la sensibilità dell’uomo di cultura, la serie dei “Discorsi” (1981-2008) a cui è stata dedicata una fase importante di lavoro per identificarne la tipologia e per tentare di datarli e di ricondurli al contesto per il quale erano stati prodotti. Tra l’altro, questa serie, in definitiva, risulta essere la parte documentale più consistente dell’archivio. Sono stati individuati elementi che hanno permesso un’iniziale suddivisione delle carte per argomento: "Discorsi politico-istituzionali", "Discorsi di altri politici", "Discorsi di carattere sociale e culturale" e " Appunti per i discorsi". E’ stata riscontrata la volontà di Mezzapesa di conservare le carte seguendo un criterio temporale e in alcuni casi è stata riscontrata la difficoltà di delineare con precisione la labile linea che separa gli interventi istituzionali da quelli politici e di stabilire in molti casi con assoluta certezza la natura di "intervento" o "discorso". Per cui si è ritenuto più corretto creare un'unica sottoserie per gli scritti di natura politica "Interventi politici e istituzionali", segnalando, quando possibile, il contesto, l'evento, la data. Nella serie sono conservate le minute manoscritte e le copie dattiloscritte dei tanti discorsi tenuti, ordinati cronologicamente dal più antico al più recente con l’indicazione dell’argomento trattato. Sulle camicie, spesso è conservato il vecchio numero di corda del fascicolo, il luogo e l’occasione del discorso. Corposo il materiale a stampa che fungeva da fonte di studio e approfondimento della materia da trattare. 
La serie “Senato della Repubblica” (1976-1992) comprende i documenti relativi all'attività parlamentare di Pietro Mezzapesa in qualità di senatore della Repubblica italiana dalla VII alla X Legislatura, tra il 1976 e il 1992. Una fitta attività parlamentare caratterizzata dalla presentazione di diversi disegni di legge per sua iniziativa personale o in collaborazione con altri e da numerosi interventi in Senato in particolare su importanti disegni di legge relativi all’ordinamento della scuola. Ricordiamo la riforma relativa al nuovo ordinamento della scuola secondaria superiore statale, vicenda che lo ha visto impegnato dal 1983 come relatore al Senato, e che dava risonanza al suo nome sulla stampa, in convegni in diverse città italiane. “Viene premiata la tua pazienza ed il tuo impegno”, gli scrive Cossiga, allora presidente del Senato, dopo il voto finale nel 1985.
Anche il disegno di legge sul prolungamento dell’istruzione scolastica obbligatoria, vide il senatore Mezzapesa, allora membro della 7ª Commissione permanente “Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport”, impegnato in prima persona nel suo iter di approvazione, sebbene in un clima politico teso. 
La serie “Corrispondenza generale” documenta i rapporti istituzionali e personali intrattenuti da Pietro Mezzapesa, nell'arco di circa 40 anni, dal 1959 al 2004, con personalità politiche e religiose, autorità cittadine, presidenti di associazioni culturali, enti pubblici e privati diversi. L'esame analitico di ogni singolo fascicolo ha permesso di individuare l'ordinamento originario per anno. Parte della documentazione risultava condizionata in buste da lettera mentre la restante parte in camicie con segnature indicanti l'anno di riferimento. Degna di interesse, la serie “Pratiche della Segreteria particolare del sottosegretario del Ministero dei Beni Culturali (bb. 4, fascc. 269)” All'interno di questa serie sono conservati i carteggi relativi alle pratiche seguite durante il periodo in cui  Pietra Mezzapesa fu sottosegretario di Stato per i Beni Culturali e Ambientali. Egli fu nominato durante il primo Governo Spadolini, (dal 3 luglio 1981 al 22 agosto 1982), incarico che ricoprì anche nel secondo Governo Spadolini (dal 24 agosto 1982 al 30 novembre 1982). La documentazione comprende lettere ricevute e contrassegnate dal numero di protocollo apportato dalla "Segreteria particolare del Sottosegretario del Ministero dei Beni Culturali", telegrammi inviati dal Mezzapesa vidimati con il timbro del sottosegretario e le veline delle lettere spedite in ordine cronologico. Le carte riguardano richieste di interessamento per opere di restauro architettonico di monumenti e opere di interesse storico-artistico o per provvedimenti in favore di associazioni di categoria. Su ogni fascicolo è riportato il codice di riferimento all'indice dello schedario conservato insieme nella prima busta della serie. Ogni codice corrisponde alla Provincia di competenza e al paese di riferimento della pratica conservata. I fascicoli non seguono un ordine cronologico ma l'ordine attribuito dal numero di codice.
Inoltre, oltre a quelle già citate, sono stati individuati raggruppamenti omogenei di documenti afferenti alle seguenti serie: “Materiale a stampa” suddivisa in due sottoserie “Rassegna stampa” (1959-2004) e “Letteratura politica” (1952-1983). 
Nella definizione di serie e sottoserie si sono seguite, ove ritenuto congruente, le indicazioni presenti sulle coste delle buste originali. Dal punto di vista della conservazione, alcuni supporti cartacei hanno necessitato di un intervento di condizionatura tramite la sostituzione di faldoni, rovinati dall’usura. La fase più complessa dell’intervento, è stata l’analisi della documentazione finalizzata all’individuazione e alla descrizione di un complesso archivistico unitario e conseguentemente alla redazione di un unico strumento di ricerca. 
Attraverso il lavoro di riordino e schedatura del fondo è emerso quanto Pietro Mezzapesa, abbia curato con attenzione la conservazione dei documenti sin dalla fase di formazione. Da un’attenta analisi, si può affermate che egli stesso abbia applicato i principi archivistici al proprio sistema documentario sin dalla fase corrente per lasciare un patrimonio informativo facilmente gestibile anche per finalità di ricerca storica e valorizzazione culturale.
D’altre parte, attraverso un suo scritto preparatorio del 1988 per il discorso di presentazione del volume di Antonio d'Itollo I più antichi documenti del libro dei privilegi dell'Università di Putignano (1107-1434) Bari 1989, egli scrive: 
“L’uomo senza memoria è un infelice. La comunità senza memoria storica rischia di perdere la coscienza della sua identità. Il ‘ritorno agli archivi’ significa il desiderio dell’uomo di superare il senso della sua fragilità e della limitatezza del suo essere… Vivendo nel tempo e nella consecuzione del tempo, ha cercato nello scritto, nel messaggio dello scritto, lo strumento per collocarsi saldamente e per proiettarsi al di là. Le raccolte archivistiche sono come delle quinte [che servono a dare all’indeterminatezza della scena una determinazione ambientale, storica] le quinte del tempo che danno un senso di concretezza all’astrattezza del fruire del tempo… Il ‘ritorno agli archivi’ è un aspetto del desiderio di recuperare il passato” (NOTA 1). Continua e scrive, citando Renato Grispo, sovrintendente dell'Archivio centrale dello Stato (1977-1982), direttore generale per gli archivi (1982-1992): “Gli archivi non sono solo una raccolta di carte polverose utilizzate da pochi esperti ma tessere di un disegno più ampio che contribuisce a illuminare la nostra storia e la nostra vita, e sollecita a meglio comprendere le ragioni e il senso”. Mezzapesa conclude: “Guardiamo dunque a queste carte con rispetto e con amore. Esse ci aiutano a leggere la nostra storia – storia di sofferenza, di contrasti, di rivolte, di tenace volontà, storia di dignità della nostra gente – sono parte delle nostre radici. Custodiamole con gelosa attenzione, come si custodiscono i gioielli di famiglia” […] (NOTA 2).   
Il fondo, dichiarato di interesse storico particolarmente importante dal Ministero per i beni e le attività culturali – Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata con nota prot. 457/P cl. 34.07.4/8/2019 e notificata in data 13/02/2020, è stato affidato alla Fondazione Giuseppe Di Vagno in comodato d’uso tramite apposita convenzione dagli eredi di Mezzapesa, i figli Domenico Maria, Marica e Giuseppe. 
L'intervento è stato realizzato nell'ambito di un finanziamento erogato dalla Direzione generale Archivi del Ministero della cultura a valere sul cap. 3121 per l'anno 2021. Il capitolo di spesa ("Archivi politici e sindacali") è previsto dalla l. 205/2017 (Finanziaria 2018), art. 1, comma 342.
L'incarico è stato affidato a Elisabetta Bruno con la supervisione di Leonardo Musci.

Nota 1: 
Fondo Pietro Mezzapesa, serie “Discorsi”, sottoserie “Discorsi politico-istituzionali”, b. 44 fasc. 68, sottofasc. 2
Nota 2: 
Ibidem.
 

Consistenza rilevata

Consistenza (testo libero)
bb. 89

Storia archivistica

La documentazione, oggetto dell’inventariazione, è apparsa inserita in una chiara struttura archivistica e quindi è stato abbastanza intuitivo inquadrare che l’ambito di produzione della stessa è stata la sua Segreteria a Roma e il suo ufficio di rappresentanza di Putignano, in via Giacomo Leopardi n. 76, dove ha sempre svolto la sua attività politica e di studio con l’ausilio di due segretari.
Il fondo è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dal Ministero per i beni e le attività culturali – Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata con nota prot. 457/P cl. 34.07.4/8/2019 e notificata in data 13/02/2020.

Modalità di acquisizione

Il fondo è stato affidato in comodato gratuito dagli eredi di Mezzapesa, i figli Domenico Maria, Marica e Giuseppe alla Fondazione Giuseppe Di Vagno con atto dell'8 febbraio 2020.

Strumenti di ricerca

Inventario di Elisabetta Bruno con la direzione scientifica di Leonardo Musci..  L'intervento è stato realizzato grazie a un finanziamento della Direzione generale archivi a valere sul capitolo 3121 per gli archivi politici e sindacali previsto dalla l. 205/2017 (Finanziaria 2018), art. 1, comma 342.

Struttura

Serie 1.    Elezioni (bb. 7, fascc. 39)
Sottoserie 1.1    Elezioni amministrative (b. 1, fascc. 8)
Sottoserie 1.2    Elezioni provinciali e regionali (b. 1, fascc. 5)
Sottoserie 1.3    Elezioni politiche, europee e referendum (bb. 3, fascc. 12)
Sottoserie 1.4    Materiale a stampa di propaganda elettorale (bb. 2, fascc. 14)
Serie 2.    Consiglio provinciale di Bari (bb. 2, fascc. 7)
Serie 3.    Senato della Repubblica (bb. 19, fascc. 198)
Sottoserie 3.1    Attività parlamentare (bb. 8, fascc. 52)
Sottoserie 3.2    Pratiche diverse (bb. 9, fascc. 109)
Sottoserie 3.3    Viaggi istituzionali (bb. 2, fascc. 18)
Serie 4.    Consiglio d'Europa (bb. 9, fascc. 58)
Serie 5.    Pratiche della Segreteria particolare del sottosegretario del Ministero dei beni culturali (bb. 4, fascc. 269)
Serie 6.    Discorsi (bb. 28, fascc. 298)
Sottoserie 6.1    Discorsi politico-istituzionali (bb. 5, fascc. 70)
Sottoserie 6.2    Discorsi di carattere sociale e culturale (b. 4, fascc. 49)
Sottoserie 6.3    Appunti per i discorsi (bb. 18, fascc. 156,)
Sottoserie 6.4    Discorsi di altri politici (b. 1, fascc. 23)
Serie 7.    Corrispondenza generale (bb. 3, fascc. 23)
Serie 8.    Materiale a stampa (bb. 36, fascc. 81)
Sottoserie 8.1    Rassegna stampa (bb. 25, fascc. 70)
Sottoserie 8.2    Letteratura politica (bb. 11, fascc. 11)
Serie 9.    Attività professionale (b. 1, fascc. 4)
Serie 10.    Felicitazioni per successi politici (bb. 2, fascc. 12)
 

Consultabilità

Libera nei limiti di quanto disposto dal Codice per i beni culturali e del paesaggio (art. 127) e dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all'identità personale.

Persona

Ente