Vito Scarongella (carte)
Tipologia Fondo
Data cronica
- 1944 - 1990
Tipologia
- Fondo
Contenuto
- Materiale relativo all'attività politica di Vito Scarongella.
Degna di segnalazione è la bandiera del Partito d'azione, Sezione di Bari, donata da Scarongella alla Fondazione "Giuseppe di Vagno (1889-1921)" di Conversano.
Consistenza rilevata
- Consistenza (testo libero)
- b. 1.
Storia istituzionale/Biografia
- Nato a Ruvo di Puglia il 3 gennaio 1913, dopo la licenza elementare fu inviato dal padre nel Seminario di Molfetta, dal quale uscì sacerdote.
Dopo aver assolti gli obblighi militari anche come cappellano, prima della guerra, a seguito di una forte divergenza di idee con la Chiesa, lasciò il sacerdozio per poi sposarsi con il rito civile. In questo periodo conobbe Tommaso Fiore e si laureò in Lettere e Filosofia presso l'Università di Napoli. Adolfo Omodeo, relatore della tesi, e lo stesso Fiore lo introdussero nel Movimento liberalsocialista.
Caduto il fascismo infatti entrò nel Partito d'azione e nel 1947, quando esso si sciolse, confluì nel Partito socialista. Nel 1945 costituì con Calace il Centro studi per i problemi del Mezzogiorno da cui sorse, anni dopo, l'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione in Puglia, Lucania e Irpinia.
Nel 1958 fu eletto deputato per il Psi nella circoscrizione Bari-Foggia e negli anni successivi fu eletto consigliere ed assessore comunale di Bari nell'amministrazione del sindaco Giuseppe Papalia. E' stato presidente dell'Ente di irrigazione per la Puglia Lucania e Irpinia dal 1967 al 1973.
Negli ultimi anni della sua vita si è allontanato dal PSI per militare nel Partito comunista italiano.
Morì il 28 ottobre 1987.
Modalità di acquisizione
- Le carte sono state donate dal dr. Ferruccio Scarongella, figlio di Vito, alla Fondazione "Giuseppe Di Vagno (1889-1921)" di Conversano nel 2007.
Strumenti di ricerca
- Inventario a cura di Leonardo Musci (2020). Lo strumento è stato realizzato nell'ambito della misura della Regione Puglia "I luoghi della memoria" (DGR 1097/2019) inserito nel progetto presentato dalla Fondazione Di Vagno e approvato con D.D. n. 146 del 26 nov. 2019.
Consultabilità
- Libera nei limiti di quanto disposto dal Codice per i beni culturali e del paesaggio (art. 127) e dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all'identità personale.