Nicola Rotolo
Tipologia Fondo
Data cronica
- 1959 - 1978
Tipologia
- Fondo
Consistenza rilevata
- Consistenza (testo libero)
- 12652 fascicoli, 1 schedario.
Storia istituzionale/Biografia
- Nicola Rotolo è nato a Castellana Grotte (allora Castellana) il 20 luglio 1925; compiuti gli studi liceali a Conversano, si laurea in Giurisprudenza a Bari. La sua formazione politica avviene nell'Azione cattolica, nella quale ha ricoperto cariche regionali e nazionali fino al 1952. Iscritto giovanissimo alla Democrazia cristiana, ha contribuito a fondare, nel 1943, la prima sezione del partito a Castellana. Ha quindi partecipato attivamente alla campagna elettorale per le amministrative del 1946 e poi, come dirigente del comitato civico per le province di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto, si è impegnato per la vittoria democristiana alle elezioni politiche del 18 aprile 1948. Nel 1952 viene eletto al Consiglio comunale di Castellana Grotte e, a soli 26 anni, ne diviene sindaco; rieletto regolarmente, rimarrà sindaco di Castellana Grotte per circa 13 anni, fino al 1964.
Eletto segretario provinciale della DC di Bari dopo le elezioni politiche del 1958 (succede nella carica a Vito Lattanzio, eletto deputato), rimane in carica fino al 1963, quando viene eletto all'unanimità segretario del Comitato regionale nella riunione del 17 febbraio.
Alle elezioni politiche del 28 aprile 1963 è candidato alla Camera dei deputati nella circoscrizione Bari-Foggia, collegio il cui capolista è Aldo Moro, segretario politico del partito e fautore della politica di alleanza con il Partito socialista che porterà ai governi organici di centrosinistra. Le elezioni del 1963 vedono una relativa sconfitta della DC, che scende per la prima volta dal 1948 sotto il 40 per cento. I maggiori beneficiari di questo declino furono i liberali, strenui oppositori del centrosinistra, mentre a sinistra il PSI calò di poco e il PCI arrivò per la prima volta a conquistare poco più di un quarto dei voti: grande sconfitto delle elezioni, scrive «l'Unità», è proprio Aldo Moro.
Nella circoscrizione Bari-Foggia Nicola Rotolo non viene eletto (risulta 23° con poco più di 31000 voti), né avrà più spazio di partecipazione alle elezioni per il parlamento nazionale.
Negli stessi anni Rotolo è componente, dal 1963 presidente, della Commissione del personale della Sezione speciale per la riforma fondiaria (Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania). In seguito, la Sezione riforma fondiaria viene trasformata in Ente di sviluppo in Puglia, Lucania e Molise (dal febbraio 1970 Ente di sviluppo in Puglia e Lucania). Di questo ente Rotolo sarà vicepresidente e in seguito presidente, in sostituzione del dimissionario Decio Scardaccione. Rimane in carica fino all'elezione alla Presidenza della Giunta regionale pugliese.
Nel 1970 (I legislatura) è eletto consigliere regionale della Puglia. Apertamente appoggiato da «La Gazzetta del Mezzogiorno», è lui il candidato designato alla Presidenza della Regione. Manovre interne alla DC pugliese lo costringono a rinunciare in favore di Gennaro Trisorio Liuzzi, sindaco di Bari dal 1964 al 1970.
Rimane peraltro alla guida del Comitato regionale della DC e del suo organo esecutivo, la Giunta regionale. Alle successive elezioni regionali (1975) risulta ancora una volta secondo eletto dopo il presidente uscente, Gennaro Trisorio Liuzzi. Il 4 agosto 1975 viene eletto presidente della Giunta regionale sostenuta da una coalizione di centrosinistra della quale fanno parte la DC, il PSI, il PSDI e il PRI. Decade dunque dalla carica di segretario del Comitato regionale della DC, per incompatibilità.
La vita della Giunta Rotolo segue le alterne vicende dei rapporti tra i partiti della coalizione e degli equilibri interni del partito di maggioranza: il 26 febbraio 1976 la dimissione di due assessori socialisti determina le dimissioni dell'intera Giunta e l'apertura della crisi, che si risolverà il 6 aprile con la formazione di una nuova Giunta sostenuta dalla stessa coalizione con l'appoggio esterno del PCI, sperimentando a livello regionale la formula detta "della non sfiducia" che sarà adottata per il governo nazionale dopo le elezioni politiche del 20 giugno 1976. Il 29 settembre 1978 Nicola Rotolo è costretto a dimettersi, dopo il cambiamento degli equilibri interni della DC pugliese seguito alla morte di Aldo Moro, suo referente da sempre. Gli succede Nicola Quarta, già assessore ai lavori pubblici durante la Presidenza di Rotolo, che viene eletto il 23 dicembre 1978. Sostenuto da identica coalizione, rimarrà in carica fino alla conclusione della seconda legislatura, nel 1980.
L'attività politica di Rotolo nel partito e nelle istituzioni vede la sua conclusione con queste dimissioni. Negli anni successivi viene designato alla Presidenza della Cassa per la piccola proprietà contadina.
Storia archivistica
- Il fondo Nicola Rotolo comprende documenti prodotti negli anni 1958-1978. Esso riguarda pertanto solo la sua vita politica dall'assunzione di una carica dirigenziale nella DC barese al siluramento come presidente della Regione Puglia. Nel momento in cui si è dato inizio all'intervento archivistico è apparso subito evidente che fascicoli, buste e documenti non hanno subito alcun tipo di manomissione intermedia: sono stati conservati esattamente come si trovavano nel momento della chiusura dell'ultima pratica. L'archivio presentava una struttura leggibile; dalle coste delle buste e dalle camicie dei fascicoli oltre che naturalmente dai documenti stessi è stato agevole ricondurre la documentazione conservata ai diversi ambiti di produzione: la Segreteria provinciale di Bari e il Comitato regionale pugliese della Democrazia cristiana, la Regione Puglia, l'Ente di sviluppo in Puglia e Lucania. La mano di Rotolo è presente ovunque nell'archivio, ed è a lui che si deve la scelta dei documenti da conservare e la successiva attività di conservazione. Tale scelta appare fortemente legata all'utilità: le serie più complete sono quelle delle cosiddette pratiche di interessamento, che non subiscono cesure legate agli uffici. Così succede che pratiche non portate a termine dal segretario provinciale siano concluse a livello regionale, e soprattutto che molte pratiche aperte nell'ambito della Segreteria regionale siano portate avanti dal presidente della Regione. Quest'ultimo elemento trova riscontro, oltre che nell'organizzazione dei fascicoli e nei numerosi rimandi, anche nella presenza, a partire dal 1974, di uno schedario unico delle persone di cui Rotolo si interessa. Di questo strumento, purtroppo non conservato, si è rinvenuta una sola scheda, che però permette di stabilire che è stato utilizzato dal 1974 e poi negli anni della Presidenza della Regione. Gli interessamenti in favore di enti, anch'essi conservati senza apparenti lacune, sono organizzati meno sistematicamente nell'ambito del Comitato regionale, mentre occupano maggiore spazio tra le attività del presidente della Regione, e sono forniti per questo periodo di uno schedario conservato nella sua interezza.
La parola "interessamento", scelta per la denominazione di queste che sono le serie più consistenti in ciascuna sezione, è presa dalle carte. E' infatti variamente utilizzata nelle lettere contenenti le richieste e in quelle scritte da Rotolo per perorare la causa di enti o persone presso altri enti o persone. Queste serie sono dunque fortemente caratterizzate dalla presenza di pratiche di interessamento, ma sarebbe un errore ricondurre tutto il carteggio conservato all'attività, pure prevalente, di raccomandazione o segnalazione. Soprattutto nelle serie di carteggio con i comuni (Serie 7, Sottoserie 1 della Sezione 2 e Serie 5, Sottoserie 1 della Sezione 5) non è raro trovare segnalazioni di natura diversa, alcune relative a situazioni di partito.
Modalità di acquisizione
- L'archivio è stato donato da Nicola Rotolo alla Fondazione Giuseppe Di Vagno con atto del 22 maggio 2012 (dopo un primo atto di deposito del 22 febbraio 2010).
Strumenti di ricerca
- Inventario a cura di Cristina Saggioro (2014). Lo strumento è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia nell'ambito del progetto "Memoria democratica - Archivio della Fondazione Giuseppe Di Vagno". L'incarico è stato affidato alla società Memoria di Roma.
Criteri di ordinamento
- La struttura di ordinamento è basata sui diversi ambiti in cui si è svolta la vita politica e professionale di Rotolo, in alcuni dei quali ha operato in momenti coincidenti. A ciascuno di questi ambiti corrisponde una sezione dell'inventario, definita attraverso la carica ricoperta da Rotolo accompagnata dalle date in cui la ricoprì.
Struttura
- Il fondo è articolato in sei sezioni:
1. Segretario provinciale di Bari della DC (1958-1963), fascc. 1378, 1959-1962;
2. Segretario regionale pugliese della DC (1963-1975), fascc. 6013, 1963-1975;
3. Dirigente dell'Ente di sviluppo in Puglia e Lucania (1963-1975), fascc. 115, 1963-1970. Si tratta di documenti in copia;
4. Consigliere regionale della Regione Puglia (1970-1975), fascc. 4, 1970-1975;
5. Presidente della Regione Puglia (1975-1978), fascc. 5142, schedario 1, 1967-1978;
6. Fotografie, pezzi 246, 1975-1978.
Le sezioni 2 e 5 si articolano a loro volta in serie e sottoserie che descrivono le attività svolte da Rotolo e in parte dalle strutture interessate, come emergono dai documenti prodotti e conservati. Nella definizione di serie e sottoserie si sono seguite, ove opportuno, le indicazioni presenti sulle coste delle buste originali e, per i documenti del periodo della Regione Puglia, sulle etichette delle "amache".
Consultabilità
- Libera nei limiti di quanto disposto dal Codice per i beni culturali e del paesaggio (art. 127) e dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all'identità personale.