Archivio fotografico (secondo versamento)

Tipologia Serie
Data cronica
1966-2012
[VUOTO]

Storia archivistica

Come premessa, ritengo più che sufficiente riportare quanto scrisse Gianvito Mastroleo nel 2021 accompagnando la consegna alla Fondazione di questa seconda tranche della sua donazione di fotografie.
Specifico solo che rispetto al suo ordinamento ho apportato delle modifiche sostanziali solo nei gruppi di foto che documentavano più eventi, avendo scelto di produrre una scheda per ogni avvenimento. Le unità descrittive sono pertanto quasi raddoppiate rispetto ai raggruppamenti originari.
Oltre a sfruttare le annotazioni manoscritte che egli inserì nelle buste delle fotografie, ho intrattenuto con lui, potente macchina di memoria, un fitto scambio su whatsapp (mezzo molto idoneo per la contestuale trasmissione di immagini e testo) che ci ha permesso di approfondire, identificare, riscontrare, correggere, datare, supportati entrambi dalla ubertosa disponibilità di fonti in rete.
Si tratta per ora di una descrizione per aggregati che potrà essere resa più analitica quando si procederà a fondere in un unico insieme i due versamenti fotografici per ora separati.
Passo la parola al presidente onorario della Fondazione Di Vagno.

Le immagini di cui al presente elenco integrano e ad ampliano il “Fondo fotografico Mastroleo” già in precedenza inventariato e pubblicato; poiché riguardano per la massima parte la mia persona, e sono state da me personalmente riordinate, desidero spiegare le ragioni.
Un amico assai caro mi ha fatto pervenire la registrazione di una manifestazione svoltasi nell’aula della Provincia di Bari, all’epoca della mia presidenza, per l’inaugurazione (credo) della sezione barese dell’ANPPIA, cui partecipò Umberto Terracini: il quale, dopo la mia introduzione, tenne un bellissimo discorso. Il mio amico mi consigliava di farne un DVD componendo il testo con qualche fotografia. Ma io ne avevo solo una [qui al n. 31, N.d.a.], mentre un’altra sono riuscito a recuperare. Non bastava. Mi sono ricordato di uno scatolone riposto da anni in uno dei ripiani della libreria di casa, zeppo di vecchie foto; con molto rincrescimento ci ho messo le mani. Non ho recuperato nulla di quello che mi serviva, ma ho trovato molto altro che dal mio punto di vista sarebbe apparso interessante.
La maggior parte di quelle immagini ritrae la mia persona, assieme ad altri, e quasi sempre in circostanze pubbliche; qualche volta mentre sono alle prese con un microfono. Ho avuto non poche perplessità se conservare quei “materiali”: ho temuto, infatti, il giudizio inesorabile di “culto della personalità”, o quanto meno di indugio sulla vanità, dell'eventuale ignaro frequentatore di quelle immagini. Ed invece mi sono ricreduto, perché accanto ad una storia personale di militanza e d’impegno costante all’interno del mio partito, delle organizzazioni collaterali della sinistra oltre che nelle Istituzioni, quelle foto rappresentano anche altro.
Ma andavano riordinate, anche con il riconoscimento delle circostanze e delle altre persone ritratte, prima che l’inesorabile decorso del tempo possa inghiottire per sempre una parte, per quanto trascurabile, della Memoria: un lavoro che nessun altro al di fuori di me avrebbe potuto mai fare, e al quale mi sono dedicato grazie anche (si fa per dire!) al signor ... COVID che ci sta riservando un tempo di reclusione domestica ormai davvero insopportabile.
Tra le immagini del funzionamento delle Istituzioni e di relazioni intrattenute, non solo a livello nazionale, sono sintomatiche le foto che fissano le visite di diplomatici e di esponenti di organizzazioni di paesi dell’Europa orientale, in un periodo di “guerra fredda” (anche se nella sua fase meno fredda).
Non meno significative le foto che fissano le visite di diplomatici e di esponenti di organizzazioni in particolare di paesi dell’est Europa in un periodo di “guerra fredda”, anche se sempre un po’ meno fredda: le foto dell’incontro con l’ambasciatore dell’URSS ma anche della Jugoslavia, nonché dei rappresentanti delle associazioni partigiane della Georgia o della stessa Jugoslavia, prima del conflitto che ha portato allo smembramento dell’organizzazione statale titina.
Vasta è altresì la documentazione dell’ospitalità assicurata dalla Provincia di Bari ad una folta delegazione di giovani studenti dell’URSS nell’ambito degli scambi organizzati dall’Associazione Italia-URSS di cui a Bari si occupava Giacomo Lucarelli (PCI), coadiuvato dal socialista Gianni Amitrano (ritratto in una delle foto); ospitalità del tutto diversa da quella - davvero pessima - assicurata alla delegazione, da me personalmente guidata, in vista a Mosca e San Pietroburgo.
E poi visite di saluto o di commiato di autorevoli personalità: alti Magistrati (per es. il dott. Carlo Giancaspro al termine del suo mandato di primo presidente della Corte di Appello di Bari), o del Generale Giovanni Moneta Caglio comandante della 3^ Legione aerea, del Generale Minervini ma di tanti e tanti altri ancora: era il segno del rispetto che l’Istituzione Provincia riscuoteva all’interno del quadro istituzionale anche nazionale.
Così come è documentata un’intensa attività formativa e informativa svolta dall’Istituzione Provincia in molti campi, non sempre direttamente connessi alle funzioni proprie; convegni di divulgazione, di studio e formazione in rapidissima successione, quasi sempre ispirati da prospettive di lungo periodo, più che dall’esigenza d’assicurarsi consenso e personale visibilità manifestatasi sempre più platealmente con gli anni: forse, in qualche caso, non mancava neppure quello, certo non era la ragione prevalente.
In definitiva, le immagini narrano di un rapporto stretto tra Istituzione e cittadini, mondo produttivo e territorio dal quale scaturiva quella fiducia che di norma si manifestava con una larga partecipazione alle elezioni e le quote di consenso personale tributato ai candidati, che non era solo il frutto di rapporto cosiddetto clientelare.
Non l’ho mai scritto e lo dico per la prima volta: non a caso nelle elezioni nelle quali sono stato candidato, in collegi uninominali o anche in liste con il sistema proporzionale il risultato conseguito sempre nella lista del mio Partito, il PSI che a livello nazionale non superava il 15%, è stato sempre di gran lunga supe-riore (avendo oscillato tra il 18 e il 44%).
Gran parte delle foto riguardano l’attività propriamente istituzionale.
Dalla prima seduta del Consiglio eletto nel giugno 1975 all’elezione e al giura-mento di Pietro Mezzapesa, al suo commiato solo pochi mesi dopo per presentarsi candidato al Senato nel giugno 1976; e poi la mia elezione, con l’immagine del saluto al Consiglio subito dopo nell’ottobre 1976, seguita da quelle del primo giuramento nelle mani del prefetto Pietro Montesanti; e poi tanti, proprio tanti, Convegni (quella documentata è solo una parte molto trascurabile); inoltre la rielezione, la Giunta e il mio giuramento del 1980 nelle mani del prefetto Franco Latilla, un caro amico che volle organizzarlo in forma particolarmente solenne.
Nota degna di rilievo, e documentata, è la partecipazione a queste cerimonie di autorità, in particolare dei parlamentari del territorio di ogni partito: Lattanzio, Dell’Andro, Pisicchio, Laforgia per la DC; Di Vagno, Lenoci ed altri per il PSI, Di Giesi e Ciocia per il PDSI; per il PCI sempre il mio amico caro Tommaso Sicolo, e molti altri.
Ogni busta di foto contiene la descrizione sommaria e l’individuazione di altre figure: un’operazione che, ripeto, solo io avrei potuto fare a rischio della completa perdita della memoria di persone, invece, non meno meritevoli.
Perché, per quanto incombente (per il ruolo) possa essere stata la mia perso-nalità, la stima conquistata dall’Istituzione, oltre che dalle persone che si sono ad esse dedicate, fu sempre frutto di un lavoro collettivo e di collaborazione.
Certo anche al tempo non mancava una dose di ipocrisia, qualche volta anche di sabotaggio se non di autentici tradimenti: ma era il frutto della competizione propria all’interno del partito o fra gruppi politici e partiti, qualche volta di invidia personale, fenomeni connaturati alla lotta politica che possono sor-prendere solo gli ingenui. Ma nulla di tutto questo dalle immagini traspare!

Consistenza rilevata

Tipologia
fototipo/i
Quantità
960

Strumenti di ricerca

L'inventario è stato realizzato nell'ottobre 2025 da Leonardo Musci, nell'ambito di un incarico affidato dalla Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921) alla società di servizi archivistici Memoria srl. Il lavoro, svolto utilizzando l'applicativo Archiui, è stato reso possibile da un finanziamento della Direzione generale Archivi del Ministero della cultura alla Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921) a valere sul capitolo di bilancio 3121 (finanziamenti per gli archivi politici e sindacali, l. 205/2017, art. 1, comma 342) per l’annualità 2025.

Criteri di ordinamento

Le datazioni degli eventi risalgono in massima parte alle annotazioni di Gianvito Mastroleo, ma sono state sempre verificate sulle fonti a disposizione. In alcuni casi è stato possibile specificare meglio una data fornita in modo approssimato. Alcuni gruppi di foto erano conservati nei tipici raccoglitori dove i singoli positivi si infilavano in tasche di plastica, a volte in coppie. Le stampe sono state tutte estratte e conservate in tasche di carta a norma.

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