Abatelillo, Martino
Tipologia Persona
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Taviano
- Data di nascita
- 24 Luglio 1907
- Luogo di morte
- Lecce
- Data di morte
- 18 Novembre 1971
Wikipedia
- Churchill
Attività e/o professione
- Qualifica
- avvocato
- Qualifica
- uomo politico
Biografia / Storia
- Martino Abatelillo nasce a Taviano in provincia di Lecce il 24 luglio 1907. ll padre Raffaele, agricoltore, la madre Macrì Vincenza di origini borghesi. Compie gli studi elementari e medi inferiori privatamente sotto la guida della Maestra Placì nota per il suo metodo didattico innovativo; gli altri precettori che lo guidano: don Gabriele "Mosco", "papa Zaccaria" e "papa Barbara" lo avviano alla cultura classica, conferma ne è la biblioteca ricca di classici greci e latini, oltre che a testi filosofici e giuridici.
Compiuti gli studi ginnasiali e liceali presso l'Istituto "Colonna" di Galatina si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza di Bari, laureandosi nel 1934, consegue la tesi di laurea in diritto penale con prof. Alfredo De Marsico, ministro di grazia e giustizia durante il ventennio fascista. A Bari è vicino alla casa editrice Laterza assorbendo un clima di antifascismo e lotta per la libertà.
Tornato a Taviano non esercita subito la professione legale ma, si dedica per alcuni anni all'attività di educatore, all'insegnamento delle discipline filosofico-letterarie, impartendo lezioni private a giovani e di Taviano e dei paesi vicini (ne danno testimonianza Vincenzo De Lorenzis, Ubaldo D'Astore, Vito Scategni, Vito Porcari, Antonio Schito, Donato Aprile, Pompeo Casino, Fulvio Franco, Pompilio Pizzolante ed altri ancora). Numerosi gli appunti e le riflessioni su tematiche quali l'educazione scolastica, la scuola come asse portante della società. Egli propone una scuola laica; gli excursus storici dall'Unità d'Italia al socialismo con riflessioni particolareggiate su Mazzini e il suo programma; la lotta per la pace. Intreccia corrispondenza con l'avvocato Cesare Massa di Lecce amico e compagno, professore universitario e umanista. Partecipa alla istituzione a Taviano della Sezione "Fronte unico antifascista".
Negli anni Quaranta compie il suo praticantato legale presso lo studio dell'avv. Francesco Ferrari di Casarano (divenuto senatore della Dc) con il quale pur nei contrasti politici mantiene una profonda e vera amicizia, tanto che Abatelillo conserverà il suo domicilio legale a Lecce. Durante la guerra (1940-1946) regge la pretura di Gallipoli (Lecce), per volontà del Pretore Biagio Cotugno che, impegnato in guerra, lo nominò reggente, nella speranza di una guerra lampo. Egli assolve il compito gratuitamente al fine di poter continuare ad esercitare la libera professione di avvocato. Caduto il regime poté esternare liberamente i sentimenti di libertà e democrazia: la militanza all'interno del Psi è espressa dalle tessere di adesione alla Sezione di Taviano rilasciate dai segretari Rocco Protopapa (1949) e Donato Aprile (1956), Luigi Chetta (1957); dagli articoli pubblicati sull' «Avanti!», sulla necessità della riforma della giustizia; dalla corrispondenza con Pietro Nenni, Francesco De Martino, in cui esprime considerazioni sulle strategie politiche del Psi in Italia e l'invito a ritornare ad una politica rivolta ai lavoratori. Intrattiene ancora corrispondenza con Mario Marino Guadalupi e Mario Indirli (corrispondenza sia privata che professionale); numerose le testimonianza documentarie di comizi pubblici, appunti riflessioni storiche-politiche e sociologiche.
E' consigliere comunale a Taviano per circa vent'anni dal 1946 al 1960, è consigliere provinciale nello Collegio Taviano-Ugento dal 1951-1960. Tale carica è avversata da un gruppo di cittadini tavianesi, avversari politici, come dimostra il ricorso e controricorso di cui Abatelillo è stato oggetto. Egli si interessa di problematiche relative all'agricoltura; alle case popolari, ai lavori pubblici, artigianato, assistenza, sanità, beneficenza istituendo due borse di studio per ragazzi bisognosi.
Negli anni '50-60 è nel consiglio di "Amministrazione dell'Ospedale consorziale di Gallipoli" con delega del Comune di Taviano. Il sostegno di Abatelillo va alla Società di mutuo soccorso 'G. Garibaldi' di Taviano istituita già nel 1912 ad opera di artigiani tornati dall'America. Dal 1945 è azionista della casa editrice Einaudi. Nel 1947 è delegato per la bonifica della "Palude li foggi". Nel 1953 è tra i fondatori delle prima cooperativa fra produttori agricoli, è promotore negli anni Cinquanta della scuola di avviamento professionale di tipo agrario. Ancora è promotore per la costituzione con atto pubblico del notaio Italo Aromolo della Società Polisportiva tavianese (partecipò ai campionati di calcio di I Divisione). L'avvocato Abatelillo sarà insieme agli avvocati Mario Indirli e Mario Marino Guadalupi difensore delle lotte dell'Arneo tra il dicembre del 1949 e il dicembre 1953. Nonostante la scissione del Psi nel 1964 e la formazione del Psiup, Abatelillo rimane fedele al Psi.
Coltiva interessi letterari, le poesie e i suoi pensieri sono rivolti sia ad avvenimenti privati che alla società. Si dedica alla stesura di un' opera narrativa che venne poi pubblicata postuma per volontà dei cugini Romano e Camillo Macrì a cura della casa editrice "Editrice salentina" di Galatina nel 1973, dal titolo Storia di contadini. Tratta di vicende realmente accadute e si ispira alle condizioni di vita dei lavoratori della terra, alle prese con il padronato sfruttatore. Il libro è stato ristampato dalla casa editrice "Argo" di Lecce nel 1999 con il titolo Storie di contadini.. Numerose le petizioni da parte dalle camere del lavoro sparse sul territorio, di privati cittadini. Intanto compie negli anni '50 viaggi all'estero, in Francia, Germania, Belgio. Nel 1971 viene insignito di medaglia d'oro da Francesco De Martino che è in visita nel Salento, come pioniere del socialismo.
Nel 1960 è membro del Consorzio universitario salentino. Dopo aver partecipato alla campagna elettorale amministrativa del 1960 avverte i primi sintomi della malattia che lo avrebbe condotto alla morte il 18 novembre 1971. Dopo la sua morte è stata creata una fondazione culturale a suo nome i cui soci, membri della famiglia, hanno realizzato attività culturali.